I Barbapapà

Barbapapà

Forse non tutti sanno che Barbapapà prima ancora di essere un cartone animato è stata una serie a fumetti, pubblicata in Francia nel 1970 i cui autori sono Annette Tison e Talus Taylor.
Barbapapà è il nome del protagonista e da qui prende il nome la serie TV giapponese realizzata nel 1974 ed arrivata sulla TV italiana nel 1976.

La trama di questo fumetto è molto semplice. Barbapapà nasce spuntando dal giardino di una normale casa di provincia, spaventando gli adulti che vivono in questa casa alla vista di questo personaggio molto alto. Francesco e Carlotta (i due bambini che vivono nella casa) hanno invece la reazione opposta e diventano grandi amici del Barbapapà che sarà il loro compagno di giochi preferito. La caratteristica principale del Barbapapà è che in base alle situazioni che lo vedono coinvolto riesce a modellare il proprio corpo assumendo la forma (di animale o cosa) che più è opportuna per risolvere la situazione.

Il tormentone della serie televisiva sarà la frase che accompagna la trasformazione “resta di stucco è un barbatrucco”. La trama si arricchisce con la ricerca di una compagna per il barbapapà: ed ecco che entra in scena la seconda protagonista della serie, barbamamma dalle forme più dolci, completamente nera ed alla quale barbapapà regala subito un mazzetto di fiori rossi. La famiglia dei barbapapà si allarga con la nascita di sette barbabebè: Barbabella, Barbaforte, Barbalalla, Barbabarba, Barbottina, Barbazoo e Barbabravo.

La prima serie TV dei barbapapà è composta di 45 episodi mentre la successiva serie di 55 con avventure davvero speciali. Molto accattivante è la sigla della serie televisiva, la cui traduzione fu affidata a Roberto Vecchioni che ne interpretò anche la prima sigla insieme ad un gruppo di giovani; la sigla della seconda serie fu invece affidata a Orietta Berti e Claudio Lippi.

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