Nathan Never

Tutti gli amanti dei fumetti e del genere sci-fi conosceranno sicuramente Nathan Never.
Nathan Never, since 1991, è un personaggio nato dalla penna e dalle menti di Michele Medda, Antonio Serra e Bepi Vigna. Un fiore all’occhiello dell’arte italiana del fumetto di casa Sergio Bonelli Editore (esatto, lo stesso ‘papà’ di Dylan Dog). Immaginate l’universo di un futuro prossimo semi-distopico non troppo lontano, in cui l’agente speciale Nathan Never è alle prese con la lotta contro il crimine. La criminalità deve guardarsi infatti, non solo dalla polizia, ma anche dall’Agenzia Alfa, l’agenzia di cui fa appunto parte Nathan Never.

Sicuramente il tratto distintivo di questo fumetto, e ciò che lo caratterizza per l’estrema qualità narrativa, è la complessità stilistica tra genere urban crime, noir, distopico e sci-fi. Il perfetto bilanciamento degli elementi distintivi di questi generi rende Nathan Never una lettura non scontata, dai livelli complessi e sempre nuovi, senza cadere in cliché auto-referenziali. Un capolavoro della storia del fumetto, dove la chicca è costituita dai numerosi riferimenti colti alla letteratura e al cinema, dal Blade Runner di Ridley Scott fino al Ciclo della fondazione di Isaac Asimov.

Geniale l’aver saputo mescolare e dosare con sapienza trama verticale con trama orizzontale: infatti, benché vari numeri nella trama siano auto-conclusivi, alcune storyline si protraggono per svariati volumi (come ad esempio quella che riguarda il big villain Aristoteles Skotos), riuscendo a mantenere una continuità nell’intera storia del fumetto, in cui le conseguenze delle varie storyline non creano incongruenze ma anzi danno una coerenza interna alla storia stessa.
Nathan Never ha dato il via a innumerevoli speciali, speciali e a una serie di spin off, tra cui quello ispirato al partner di Never, Legs Weaver.

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