Mademoiselle Anne

MADEMOISELLE ANNE

Il cartone animato “Mademoiselle Anne” è tratto dallo shojo manga (fumetto per ragazze) giapponese “Una ragazza alla moda” (titolo originale, “Haikara-san ga Tōru”) di Waki Yamato. Le vicende narrate ruotano attorno alla diciassettenne Anne (nel fumetto il suo nome è Benio), giovane e indisciplinata figlia del maggiore Hanamura, uomo rigido e tutto d’un pezzo che la promette in sposa al tenente Yiun. La ragazza ha un carattere molto particolare: i modi bruschi e mascolini, la testardaggine e la voglia di indipendenza sono inconsuete in una donna dell’epoca (siamo nel 1914, all’alba della Grande Guerra), tuttavia non possono nulla contra la ferma volontà paterna. Molto a malincuore, Anne è costretta a trasferirsi a casa dei nonni del suo futuro sposo, gli Yiun, che si sono offerti di fornirle un’educazione adeguata al rango nobiliare che otterrà grazie al matrimonio.

Una volta nella dimora degli Yuin, Anne le proverà tutte per farsi cacciare e per far sì che i due arzilli vecchietti rompano il fidanzamento, frutto di un vecchio accordo tra i rispettivi antenati. Ma i conti Yuin sono strambi quasi quanto lei, e trovano molto simpatica quella ragazza selvaggia piovuta dal cielo. Il tenente Yuin – che aveva accettato quel matrimonio solo per riconoscenza nei confronti dei nonni che l’avevano cresciuto – è molto affascinato da Anne, dal suo anticonformismo, e presto vede in lei la donna dei suoi sogni. Anche Anne si innamora del ragazzo, che inizialmente quasi odia, e si prende amorevolmente cura dei nonni quando lui parte per il fronte; non la demoralizza nemmeno la notizia della sua presunta morte: trova lavoro come giornalista, e grazie alla sua occupazione può continuare le ricerche dell’amato, che dopo diversi mesi ritroverà sotto le mentite spoglie di un nobile russo scappato dalla rivoluzione.

SCHEDA TECNICA
Nome: Mademoiselle Anne
Numero di puntate: 42
Casa di produzione: Toei Animation
Anno di uscita in Italia: 2 giugno 1986
Sigla italiana: “Mademoiselle Anne”, scritta da Maria Letizia Amoroso; le strofe sono cantate da Stefania Mantelli, il ritornello dal coro le “Mele Verdi”

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